“Il ricordo è un modo d'incontrarsi." Kahlil Gibran

Sperimentare il potere del ricordo significa creare ancoraggi. Risorse personali di facile accesso perché legate alle emozioni e alle esperienze  della vita individuale.

Ogni evento della nostra vita è legato indissolubilmente al duplice aspetto del ricordo e dell’emozione correlata.

Basta attivare quel file mnemonico per rivivere e emozionarsi nuovamente.  Un fotogramma, uno stimolo e subito la memoria si attiva per ri-calarsi nel contesto, assaporando immagini, colori, sensazioni, parole , esperienze, suoni, stati d’animo e persino percezioni corporee di caldo o freddo.

L’archivio della memoria personale è una grande miniera a cui attingere in  stato di necessità, quando il presente necessita del motore del passato. Le fondamenta del sapere. Ogni essere umano è una biblioteca di conoscenza.

Tutti abbiamo bei ricordi, anche uno soltanto, ma lo abbiamo. Ad esso o essi si legano gioie e emozioni straordinarie, sensazioni fisiche reali che si rivivono semplicemente riattivando le immagini ad esso collegate.

“Il ricordo è un modo d’ incontrarsi” . Cosi Kahlil Gibran il grande artista libanese presentava nella sua poesia espressiva il valore del ricordo. Un modo di incontrarsi, o per re-incontrarsi attraverso una visione più completa e chiara. 

I ricordi sono immortali. Non invecchiano e li, in quello spazio temporale noi non invecchiamo. 

Alla piacevolezza dei ricordi noi possiamo ricorrere quando siamo scarichi. Quando il nostro carburante energetico segna rosso. Quando abbiamo fame di buon umore, di un sorriso, di una sfavillante luce negli occhi, di una partenza inedita, di un nuovo inizio.

Lo sperimentiamo continuamente. Le memorie che conserviamo sono necessarie per il vissuto, per sapere chi siamo e dove siamo stati su questa terra, chi conosciamo e con chi abbiamo interagito.

Il commercio conosce questa umana attitudine a conservare i ricordi: lo ha trasformato in materia, in qualcosa di tangibile. I souvenir, le foto, i video , le cartoline sono i ricordi che  fissano nel tempo la nostra vita.

Il coach attiva i ricordi positivi nel coachee  in  maniera consapevole. Lo fa per consentire allo stesso di ancorarsi saldamente alle fondamenta del vissuto, del precedente per  ricaricarsi e ripartire. Lo fa per ricreare stati d’animo incredibilmente potenti ed efficaci. 

Tramite la tecnica dell’ancoraggio possiamo richiamare alla mente tutti quei ricordi positivi e significativi, quelle sensazioni piacevoli già sperimentate e con quel carico energetico personale, attivato in un secondo, si possono raggiungere tutti gli obiettivi che desideriamo raggiungere, voluti e sognati, in ogni campo.

Quando ero una studentessa universitaria, avevo creato il mio personale ancoraggio alla mise per gli esami. Indossavo sempre quei vestiti e puntualmente ricevevo il tanto agognato 30. Ne avevo una per l’inverno -ricordo ancora il mio maglione bianco tipo poncho- e una per il periodo caldo. Sapevo che con quei vestiti avrei superato brillantemente le prove.

Un giorno, volli cambiare e gli esami non ebbero la votazione attesa. All’appello successivo, indossai nuovamente la mia “divisa” e il risultato fu dei migliori .

Avevo studiato di più? Ero stata fortunata nelle domande?

Posso solo rispondere che mi sentivo a mio agio, certamente più sicura e consapevole di avere delle “ fondamenta” solide a livello di immagine, con precedenti di vero successo.

Ed è chiaro che ognuno di noi ha le sue “memorie” potenti e  può  servirsene in maniera positiva, per poter riaccendere e rivivere stati d’animo carichi di energia e motivazione, proprio perché con l’ancoraggio possiamo dar vita ad un meccanismo costante ed automatico da utilizzare in qualsiasi situazione.