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Dott.ssa Caterina Forti

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NEWS 

Perché chiedi scusa?

03-29-2022 16:33

Caterina Forti

Coaching, Entrare nell'esperienza, coaching, Caterina forti, LIFE, chiedere scusa,

Perché chiedi scusa?

“ Il perdono non cambia il passato, ma allarga il futuro ”   Paul Boese Orgoglio a parte, almeno una volta nella vita lo abbiamo fatto tutti. Chiedere


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“ Il perdono non cambia il passato, ma allarga il futuro   

 

Paul Boese

Orgoglio a parte, almeno una volta nella vita lo abbiamo fatto tutti. Chiedere scusa è un momento tanto cruciale quanto difficile, perché porta a fare il punto delle azioni e metterle in discussione, a rivalutarle e a retrocedere.

 

Verso una direzione non calcolata.

 

Ma è davvero così? 

 

Mi soffermo spesso a considerare il valore dell’esternare il proprio rincrescere e l’uso consapevole che se ne sviluppa in seguito.

 

In sostanza, se  scusarsi produce un esito pacificante nella situazione incrinata temporaneamente, gli effetti dovrebbero proseguire nella lunga durata: riconosciuto un errore, una volta appreso l’insegnamento che ne deriva, si è pronti per andare oltre.

 

Di fronte ad una condizione simile, le scuse sono veramente sentite nel profondo: il processo che conduce ad ammettere le proprie responsabilità è stato colto e ammesso in prima persona, compreso ed elaborato fino in fondo.

 

Pari a un tuffo nelle profondità del mare che porta alla risalita verso la superficie, dove si respira finalmente dopo la lunga apnea e la gratificazione dell’aria nei polmoni è altissima.

 

Chiedere scusa è terapeutico.

L'autrice canadese Lynn Johnston spiega così questa capacità: « Chiedere scusa è la supercolla della vita. È in grado di riparare qualsiasi cosa », perché getta un ponte fra noi e chi abbiamo di fronte, aiuta a superare le diversità, rafforza i legami. (Dal Web).

 

Eppure questo atto di umiltà, compiuto con il coraggio della dignità, sovente si trasforma in un gesto meccanico diretto a tamponare il malcontento o la rabbia del momento che potrebbe far precipitare la situazione in maniera irreparabile.

Che valore ha in questo caso chiedere scusa? Quale il suo senso se non c’è l’intenzione a correggere quell’atteggiamento che causa dolore? Insoddisfazione? Disagio e malessere?

 

L’interrogativo riguarda sia il fronte del chiedere perdono quanto del concederlo.

 

In assenza di una concreta volontà reciproca, si prospetta soltanto una tregua d’armi che prepara il terreno per lo scontro successivo, decisamente più cruento, dove le ragioni e le recriminazioni si fronteggiano ostinatamente.

 

Da questo momento in poi non c’è via d’uscita.

 

“Non so che farmene delle tue scuse” è la frase che sancisce la fine di un rapporto interpersonale, di qualsivoglia natura.

 

Chi la pronuncia ha sperimentato la delusione di chi è stato tradito nella fiducia e nelle aspettative ed è ormai pronto ad andare avanti. Nessuna diplomazia ha il potere di far fare un passo indietro.

 

Che fare dunque?

 

Basta ascoltarsi. E porsi la domanda se  ci si sente pronti ad assumere la responsabilità delle azioni che hanno creato attrito, tenendo presente che le parole sono seguite dai fatti; al contrario, è preferibile essere coerenti con se stessi,  piuttosto che esprimere scuse vuote, formulando una frase del tipo :” Al momento non mi sento di chiedere scusa, lo farò  semmai quando ne sentirò l’esigenza.”

 

Rispettare i propri tempi e il proprio sentire significa essere autentici. Anche a costo di non piacere.

 

Dopotutto, ogni scelta ha il suo prezzo.