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Dott.ssa Caterina Forti

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NEWS 

Frida Kahlo e la percezione del sè

06-15-2021 11:07

Caterina Forti

Donne che hanno fatto la storia, coaching, storytelling, Frida Kalho,

Frida Kahlo e la percezione del sè

Frida Kahlo

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Frida Kalho 

“Se con il tacco ti vedrai alta, con l’amore per te stessa ti vedrai immensa” 

 

Come percepiva la realtà Frida Kahlo? Quale conoscenza acquisiva esplorandola? Quale era il suo punto di osservazione?

 

Un incidente gravissimo che la immobilizzò due mesi e che la deturpò nel fisico. La madre trasformò il suo letto a baldacchino e ci montò uno  specchio enorme affinchè Frida potesse almeno vedersi. Fece poi sistemare un cavalletto accanto al letto dove collocò una scatola di colori ad olio, dei pennelli e una tavolozza.

 

Nell’immobilità Frida osservò se stessa; in silenzio nacquero i suoi autoritratti, perché “stando spesso da sola, diventò la persona che conosceva meglio”.

 

E stando da sola, immobile nel suo letto, comprese di avere le ali. Che poteva anche far a meno di “volere i piedi”.

La grande artista “nacque” nel suo letto di dolore, dove anche la sua parte profonda si rivelò, consentendole di “vedere” con gli occhi dell’anima.

 

Immaginiamo per un momento di vivere distesi a letto con uno specchio sul soffitto e di vederci con gli occhi di Frida. All’inizio vedremo il nostro corpo la sua immobilità, le sue ferite. Alimentando con i pensieri il campo visivo, le emozioni percepite risulteranno invalidanti. Sicuramente agli occhi di Frida, la situazione in cui versava e di cui era consapevole, generava smarrimento e disperazione. Chi potrebbe biasimarla.

 

Ma lei, osservandosi giorno dopo giorno, dipingendo il suo volto, andò oltre. Andò oltre i confini del corpo e della mente, andò laddove tutto ha il suo senso. Dove tutto è amore.

 

Frida Kahlo  svolse un viaggio introspettivo. Capì dove prestare attenzione. Comprese che nel silenzio avrebbe potuto favorire la percezione del suo spazio interiore e delle sue sensazioni corporee. Conoscersi per sapere.

 

Non è il frastuono, il corri corri quotidiano, o lo stress di una vita sempre più caotica a consentirci di instaurare un dialogo con la parte più profonda, la nostra vera essenza.

Quando il vociferare della mente si placa, allora l’anima parla. Con  modalità uniche e diverse per ciascuno. Con amore.

 

E Frida, per esprimere idee e sentimenti, trovò un proprio linguaggio figurativo, rifacendosi soprattutto all’arte popolare messicana e alla cultura precolombiana. Immagini votive popolari, raffigurazioni di martiri e santi cristiani, ancorati nella fede del popolo, rappresentando se stessa quasi sempre in abiti di campagna o con costume indio. Del Messico, riprodusse la flora e la fauna, i cactus, le piante della giungla, le scimmie, i cani itzcuintli, i cervi e i pappagalli.

 

La più talentuosa artista messicana. Oltre alle sue numerose opere artistiche e umane, Frida ci ha lasciato citazioni illuminate ed eterne.

Adoro questa:  ‘‘Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”

 

Grazie Guerriera!