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Dott.ssa Caterina Forti

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Caterina Forti

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DIETRO L'ERRORE IL SUCCESSO

11-08-2021 17:53

Caterina Forti

Coaching, Entrare nell'esperienza, Caterina forti, Evoluzione, esperienza , Migliorare,

DIETRO L'ERRORE IL SUCCESSO

Comprendere l’esperienza per evolvere e migliorarsi

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Comprendere l’esperienza per evolvere e migliorarsi.

Hai sbagliato.

 

Ascoltare questa affermazione scatena ogni serie di emozioni, dal bisogno di scusarsi fino al famigerato senso di colpa. L’errore pesa nell’immaginario collettivo come la spada di Damocle. Ci si colpevolizza, e con rigida inflessibilità si pongono regole e criteri perfezionistici negli atteggiamenti e nelle azioni.

 

O ci si esclude del tutto dal prendere parte a una iniziativa per timore di sbagliare.

 

“Piuttosto che commettere un errore, preferisco tacere, non fare nulla .”

 

Il timore dell’errore nasce in seno alla famiglia, già in tenera età : uno strillo, un rimprovero, una punizione. E ogni volta a seguire, una reazione: rabbia, vergogna, dispiacere o ribellione, a seconda della personalità. 

 

Ma si è già vittime, imprigionati nel vortice del senso di colpa per aver fallito.

 

E quando c’è la  colpa c’è il giudizio. Con la mano alzata, il dito puntato: colpevole.

Il giudizio  schiaccia,  castiga,  paralizza. Il giudizio  fa paura e blocca tanto da non riuscire a vivere in modo autentico. Il giudizio  frena,  limita, fa rinunciare.

 

La paura di sbagliare alimenta la paura del giudizio e attiva il senso di colpa. Il triangolo imperfetto. Questa è la gabbia invisibile dell’inconsapevolezza dove è la paura a nutrire e a generare altra paura. Ci si dispera, ci si arrabbia, si vive il senso di impotenza. Per avere un’idea concreta, proviamo a immaginare di vivere all’interno di una gabbia, con sbarre di acciaio spesse e robuste che limitano anche i movimenti più semplici e naturali. Già si soffoca.

 

Cosa accadrebbe invece se invece che crogiolarsi nel senso di sconfitta, si percepisse l’errore come un’esperienza?

Quale risposta giungerebbe se ci si domandasse come e in che misura si può migliorare a seguito di quella esperienza? O cosa si può apprendere?

 

Cosa accadrebbe se si realizzasse che attraverso quell’errore, viene fornita l’opportunità di perfezionare una tecnica, un atteggiamento, un metodo?

Ecco come, cambiando prospettiva, un fallimento si rivela  un momento di crescita importante. Fermandosi a pensare con consapevolezza si possono portare alla luce delle verità nascoste , delle qualità, dei talenti che altrimenti  resterebbero celati, nascosti, inespressi. 

 

A volte può aiutare la tenacia, l’ostinazione a riuscire, ma la domanda introspettiva rivela finalmente il primo contatto con la parte profonda che anima la vita. La vera essenza di cui è fatta.

 

E allora quell’errore si rivela la tappa fondamentale del percorso di crescita perché rivela molto più di quello che appare: è il mezzo per dialogare con il Dio che è in sé.

Vi racconto una storia. Trasformare le difficoltà in perle.

 

“Da millenni l'ostrica perlifera istruisce l'umanità, ma gli uomini non hanno ancora afferrato la lezione. Quale lezione? E' che, se riusciamo ad avvolgere le nostre difficoltà e tutto ciò che ci contrasta in un involucro luminoso, amorevole e iridescente, ci troveremo in possesso di enormi ricchezze. Ecco quanto dovete ancora comprendere. Invece di lamentarvi e di rimanere immobili a soffrire senza combinare nulla, lavorate per secernere quella materia capace di racchiudere in sé tutte le vostre difficoltà. 

 

Ogni qualvolta vi trovate di fronte a un avvenimento spiacevole o a una persona insopportabile, rallegratevi dicendo a voi stesso: Signore, che fortuna, un altro granello di sabbia! Una nuova perla in vista! 

 

Se afferrate il significato dell’esempio dato dall’ostrica perlifera, avrete da lavorare per tutta la vita."

Omraam Mikhael Aıvanhov